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Anni '70. Giulia Oderisi, 34 anni, è una traduttrice editoriale. Una donna apparentemente senza passato, dal presente solitario e malinconico, dal futuro incerto e labile. Sceglie di vivere appartata dal mondo che la circonda per eclissarsi nel suo di mondo, ha timore della gente che potrebbe riconoscerla e teme incontri che possano ricondurla alla donna che era. Le riesce davvero difficile credere negli altri, accordare fiducia, stabilire rapporti con il prossimo. Vive dunque da emarginata, palesando un'aria austera e diffidente, ostica. L'angoscia che nutre dentro le impedisce di vedersi per quello che è: incantevole, intelligente, affascinante, seducente, sensuale. Ma in realtà nei suoi occhi vi è solo paura, una paura dettata dal fatto di sentirsi rifiutata dall'umanità come fosse inutile e superflua, senza alcuna esplicita colpa, dopo che un ingiusto e spietato destino sembra essersi preso gioco di lei. Diviene allora una bambina in cerca di continue conferme alle sue titubanze ed alla sue perplessità...